Care amiche, cari amici,

Avvicinandosi la data della nostra prima e veramente fondamentale assemblea penso sia quanto mai utile pubblicare i contributi dei soci MISIAD Carmine Deganello, Anna Gili e Marco Zanuso. Ovviamente siete tutti invitati a contribuire con Vostre osservazioni, Vi ricordo che sono sempre aperte le segnalazioni per le candidature del nuovo Comitato Esecutivo che , secondo me, dovrà tenere conto delle differenti anime della nostra associazione.
A prestissimo,
Cesare

Contributo di Carmine Deganello:

Ho seguito lo sviluppo dell’ iniziativa attraverso i dibattiti  e il blog,
sono stato proprio fino ad ieri al design week di Eindhoven e prima ancora al design week di amsterdam per farmi un idea del contesto in cui mi troverò a lavorare e ho fatto le seguenti considerazioni che cercherò di riassumere con delle frasi sintetiche un pò a cascata, anche perchè il discorso è molto complesso e articolato.

Il comune di milano se vuole rilanciare la creatività giovanile e delle arti apllicate deve ripartire mettendo a disposizione i luoghi vuoti e/o mal utilizzati convertendoli in laboratori da affittare con affitti calmierati, non necessariamente attraverso il meccanismo delle associazioni.
L’operazione della stecca degli artigiani è un operazione di facciata non sufficente a coprire le reali esigenze di tutti quei giovani, me compreso, che hanno bisogno di luoghi per lavorare e per mostrare il prorpio lavoro.
A tale proposito ad amsterdam come ad eindhoven come a rotterdam gli spazi gestiti dal comune e dati in affitto a tempo determinato costano dai 200 ai 400 euro la mese per una superfice di minimo 50 mq.
Gli edifici sono o del comune o sono stati dismessi dal comune e quindi venduti a privati ma con l’obbligo di riaffitarli per almeno cinque anni a giovani e non a prezzi contenuti.
In sostanza o il comune e l’assessore Boeri insieme all’assesore per lo sviluppo economico partono da questa premessa oppure siamo fregati.
O il comune investe seriamente in cultura senza fare cassa nell’immediato o siamo fregati !
Ho visto che è passata in consiglio comunale una delibera che affronta proprio questa questione ovvero la ridestinazione degli spazi dismessi e sono tanti per fini culturali. Vediamo cosa succede!

Il bando per esempio dell’Ansaldo come mai è stato divulgato solo 10 giorni prima della scadenza.!?
Come mai due anni fà per affittare parte della cattedrale della Fabbrica del Vapore il gruppo recession design ha dovuto pagare circa 5000 euro in anticipo ad una associazione culturale da cui ne ha sicuramente tratto ricavi?
La gestione e l’affidamento degli spazi a milano alle associazione non è chiaro e trasparente ed è biecamente un sistema clientelare

Anche a questo proposito il sistema delle associazioni deve essere affiancato ad un progetto di impresa per i giovani, attraverso aperture di credito ad interessi minimi o detrazioni fiscali per chi vuole iniziare un attività legata al nostro settore.
Seguo con attenzione le iniziative dei Fab lab milanesi che non riescono a decollare proprio per mancanza di fondi e di spazi.
Il Fab lab più attivo in italia, e infatti viene invitato da domus durante il salone è quello di torino, e guarda caso ha una sede dentro un ex area fiat ed è supportato dal comune di torino

Il fablab di amsterdam è un luogo, forse il più importante al mondo insieme a quello di barcellona gestito da privati con sede nel centro di amsterdam che apre le porte due volte alla settimana e mette a disposizione le attrezzature gratuitamente. Durante gli altri giorni affitta i suoi spazi a privati da cui ricava guadagni.

Queste sono alcune mie considerazioni/appunti mi piacerebbe molto capire come mai queste iniziative vengono promosse da dei veterani del design e non da miei coetani o direttamente da me. L’argomento è spigoloso per varie ragioni, ritengo comunque che ci siano delle colpe da parte della mia generazione ma ti garantisco che operare a Milano, forse lo sai meglio di me, in questo momento economico senza il supporto delle istituzioni è molto difficile.

Contributo di Anna Gili

Riassumo sotto forma di scaletta i concetti espressi
sull’evoluzione di Misiad.
Credo che Misiad debba divenire un sistema che generi parallelamente cultura & aggiornamento
nel design auto prodotto e nelle aeree ad esso confinanti confinanti: artigianato, arte, fumetto, allestimento etc.

SISTEMA
Credo che la cosa difficile in Italia sia costruire un sistema che sia organico ed efficiente in tutte le sue componenti:
Formazione
Gallerie
Editori
Informazione
Enti, associazioni, musei
Industrie
Artigianato
Negozi

STRATEGIA
Progetto strategico re vision abile annualmente.
Suddivisione dei progetti per gruppi corrispondenti ad aree tematiche: ex gioielli, complementi, sculture, illuminazione, etc.
Sarebbe opportuno avere un  catalogo on line e/o cartaceo x ogni settore e/o suddivisione per settori.
Ogni anno un comitato scientifico selezionerà x ogni categoria 10/20 oggetti già confezionati
che dovranno essere prodotti con il marchio Misiad .
Lo scopo è quello di costruire un brand “Stile Milano”che venda on line sul proprio sito,
o attraverso shops on line esistenti, da selezionare attraverso una ricerca ex  Yoox, Achille, etc
I prodotti scelti verranno presentati con un evento in occasione del Salone del Mobile di Milano (da definire
annualmente: luogo -evento- curatore- allestitore).
(da verificare l’ipotesi di uno spazio o più spazi  in contemporanea a seconda delle tipologie, nelle fiere europee ed  internazionali
ex Parigi: Maison& l’Object, Francoforte: Ambiente, Basilea, Miami,
Vicenza Oro, etc)

SELEZIONE
I criteri di selezione devono corrispondere ad una filosofia  espressa attraverso una ricerca
su quanto è pertinente alla definizione:  “Stile Milano”(………………………………………………………)
da comunicare attraverso un manifesto/mappa culturale,
da un COMITATO SCIENTIFICO dopo un attenta valutazione
1-della qualità del lavoro
2-degli oggetti degli iscritti
3- della cultura del Bel Design
4- dei maestri del design
5- del contesto culturale internazionale
6-valutazione dei pareri espressi dagli iscritti tramite il blog

COMITATO SCIENTIFICO
Il comitato scientifico è composto da critici d’arte , maestri del design, redattori di riviste,
negozi, stores, di impatto internazionale, piccoli e prestigiosi negozi e gallerie,
da definire in base agli intenti e al focus sullo: “Stile Milano”.

RIFERIMENTI STORICI
Werkbund , Art Decò , Wedgwood , Omega Wokshop, Bauhaus
Wiener Werkstätte, Alchimia, Memphis, Droog Design e altri Movimenti……

PRECEDENTI a MISIAD

Nuovo bel design e New Italian Design

Contributo di Marco Zanuso:

ho letto attentamente le tue osservazioni e proposte.
Mi rendo conto della effettiva difficoltà che queste cose comportano.Ma gia’ l’esperienza dell’anno scorso è stata una cosa positiva,siete stati veramente bravi.
Comunque Poi ripensando alle prossime iniziative pensavo:
Secondo me e anche secondo tanti altri che ho sentito sarebbe opportuno fare una selezione dei progetti.
MA:Siccome è difficile dire quali sono quelli belli e soprattutto è difficile dire quali quelli inutili o volgari o semplicemente brutti.
Perché non fare come nei concorsi? Perché non pensare a un PREMIO MISIAD?.( una specie di Compasso o Compassino )
Con per esempio 50 selezionati e poi 3 vincitori del progetto più interessante.(qualcosina di buono verrà pur fuori su circa 300 partecipanti..
E poi mi verrebbe da dire i 3 vincitori del premio per il più brutto (anche un po’ ironico,anche divertirsi un po’ eh? )
La giuria potrebbe essere nominata ogni anno diversa ,composta di 3 o 5 persone,come nei concorsi .
Sono idee così , niente di eccezionale,ma grazie alle mail si può facilmente esprimere un idea o dissentire,e questo è già qualcosa.